VICENZA JAZZ 2023: Rachel Eckroth
Rachel Eckroth presenta il suo progetto “The Garden” al Teatro Comunale

Reportage di Daniela Floris (parole) e Daniela Crevena (foto) – JazzDaniels
Vicenza Jazz The Other Side L’altra metà del Jazz
Teatro Comunale, Sala del Ridotto, sabato 20 maggio, ore 21
1 set: Rackel Eckroth – The Garden
Rachel Eckroth (tastiere, pianoforte, voce)
Anna Butterss (basso, contrabbasso)
John Hadfield (batteria)
Rackel Eckroth presenta a Vicenza Jazz il suo album The Garden, nomination Grammy come miglior album strumentale di musica contemporanea: giustamente orgogliosa prende posto sul palco con eleganza e molta, molta grinta.
Under a Fig Three apre il concerto: Rachel è al pianoforte, parte con un ostinato intrigante, l’ incedere è solenne e cadenzato. Gli accordi non sono scontati e l’ impianto armonico è complesso: ma l’ impatto su chi ascolta è emozionale, non cerebrale.
Eckroth ha idee, un immaginario fervido, e un’energia notevole.

Ogni brano è un piccolo universo sonoro, diverso dagli altri, ma a unire questa varietà di colori, ambiti armonici, temi, ricerca timbrica, c’è una coerenza: un’espressività inedita, che non dipende soltanto dalla struttura delle composizioni, tutte originali.

Eckroth è assertiva, ma non muscolare. Ha un pianismo possente, grande tecnica. Questa tecnica è asservita a una notevole carica emotiva. Cerca, e trova, un linguaggio espressivo efficace.
Predilige i volumi sostenuti: ma è capace di coltivare dinamiche sottilissime e intense.
Procede per accordi spesso dissonanti, ma la melodia è tersa: la si individua senza esitazioni, e rimane impressa.
I temi portanti dei brani vengono presentati in moltissimi modi, e hanno una connotazione molto forte. Low Hanging Fruit, ad esempio, quasi tuona, nel registro grave del piano, all’unisono con il vibrante basso elettrico di Ann Butterss. La batteria di John Hadfield si avviluppa con entrambe, assumendo una importante funzione nel timbro complessivo, che non è dunque solo ritmica.



Quando Rachel si siede al Rhodes, il tocco è solenne, dolce. E quando canta svela una voce potente, intensa, viscerale, densa di chiaroscuri, toccante ( Dark Waters ).

Il concerto non è mai monocorde: si alternano brani acustici, elettrici (Rhodes e basso elettrico), “ibridi” (Rhodes e contrabbasso). Oil, ad esempio, tra questi ultimi, comincia dolce, intimo, e diventa poi drammaticamente intenso. Stupisce e coinvolge, in un’atmosfera che si arricchisce di contrasti espressivi, che generano una benefica tensione.

Rachel Eckroth ha scelto di avere al suo fianco qui a Vicenza Anna Butterss e John Hadfield: due musicisti capaci di dare colori e impulsi molto personali: il suono complessivo diventa la firma, la cifra particolarissima di un trio che è valsa la pena ascoltare, per la nostra prima volta. E che promette molto, anche in futuro.







