42′ Open Papyrus Jazz Festival – Deval Quartet
Loris Deval Quartet e i suoi Passi alla Sala Santa Marta

Articolo di Daniela Floris. Foto di Carlo Mogavero per JazzDaniels
Ivrea, sabato 17 settembre 2022, Sala Santa Marta, ore 18
Deval Quartet
Loris Deval: chitarra
Sabrina Oggero Viale: voce
Tiziano Codoro: tromba
Maurizio Brunod: chitarra
Deval Quartet porta con sé la cifra di un suono morbido e stemperato. Le strutture armoniche sono volutamente sfumate, e si intuisce la ricerca costante di un timbro d’insieme. Queste caratteristiche donano un sound complessivo e molto riconoscibile al quartetto.
Non che le due chitarre, la voce e la tromba ( o il flicorno ) suonino sempre in un flusso simultaneo. Sono numerosi gli scambi: magari tra le due chitarre, o in un struttura domanda-risposta, o tra voce e tromba. Ma i quattro non perdono mai il sentiero, e procedono come in un viaggio senza asperità, che permette di estraniarsi, immaginare.
In Andaluna, ad esempio, si intersecano le voci di Sabrina Oggero Viale e di Tiziano Codoro. Ma c’è anche il reciproco distinguersi, e dunque sottolinearsi, della chitarra vellutata e calda di Loris Deval e di quella ricca di effetti di Maurizio Brunod.

A brani latin dolci e melodici, in cui le percussioni sono garantite dalla vocalità della Oggero, si alternano pezzi armonicamente e melodicamente più complessi, come Aleppo’s Dream, con testo della stessa Oggero. Il tema principale è cantato da voce e flicorno con sordina. Il suo particolare inserto martellante, con note ribattute, dà lo spunto per le variazioni melodiche, timbriche e armoniche delle due chitarre.

Gli unisono possono anche essere tra ottone e corde, come quello tra Brunod e Codoro in Katcharpari, celebre brano argentino che Enrico Rava ascoltò nella versione tradizionale con la quena. Molti appassionati ricorderanno il suo leggendario, indimenticabile album (dallo stesso titolo) del 1973. Tromba e chitarre si intrecciano anche nella seconda parte del brano: tramutandosi in sfondo alle digressioni della voce. Una voce che si cimenta con scat, parlato, effetti timbrici variegati.



Sound ben connotato, dialogo costante, coesione: Deval Quartet riesce ad aggirare sapientemente l’acustica oggettivamente difficile della Sala Santa Marta. L’applauso del pubblico, in religioso silenzio durante il concerto, è caldo e convinto.
