ALBA JAZZ 2023: Anika Nilles & Nevell
Anika Nilles, una batterista e la sua band alla seconda serata di Alba Jazz 2023

Reportage di Daniela Floris (parole) e Daniela Crevena (foto) – JazzDaniels
Alba Jazz Festival 16′ Edizione
30 giugno 2023, ore 21:00
Anika Nilles, batteria
Santino Scavelli, percussioni
Jonathan Ihlenfeld Cuñado, basso elettrico
Simon Grey, tastiere
Patrick Rugebregt, tastiere
Joachim Schneiss, chitarra
Se qualcuno dei presenti al Teatro Sociale ieri sera aveva qualche dubbio sulle potenzialità anche solo fisiche di una donna batterista, ogni dubbio si è dissolto. Anika Nilles ha una potenza e un’energia straordinarie. Il suo suono, ha infiammato, incitato, scosso un pubblico inizialmente quasi incredulo, davanti a questa ragazza minuta, e dal viso soavemente angelico. Del resto Anika, con la sua band, era in Italia per la prima volta: l’effetto sorpresa era garantito. Bisogna dare atto al direttore artistico Fabio Barbero: ha il merito di portare sul palco artisti per noi del tutto nuovi, e per i quali il nostro paese è ancora una terra, come artisti, da esplorare.
A conti fatti, i primi minuti del concerto (tenuto conto di ciò che accadrà dopo) partono con un andamento quasi slow down. Un 85 di metronomo, all’incirca, che però diventa base per le evoluzioni incredibili di una strumentista dalla tecnica sorprendente.
Con lei due tastieristi, un percussionista, un bassista, un chitarrista. Un quintetto dal suono complessivo corposo, cangiante, assolutamente adeguato alla sonorità spumeggiante ed estroversa di Anika.


Si prosegue entrando ancora più nel vivo. Le linee melodiche sono nette, e garantite da tastiere e chitarra elettrica. La struttura armonica è garantita dal basso poderoso e vitale di Jonathan Ihlenfeld Cuñado. Le percussioni di Santino Scavelli drammatizzano ed esaltano le pulsazioni della batteria.



E’ di certo banale utilizzare il vocabolo energia, ma forse è impossibile evitarlo. Il pubblico è a dir poco elettrizzato, i musicisti, del resto, lo sono per primi. Gli sguardi, i sorrisi che si scambiano sono eloquenti.


Parte Up and Down: un tema accattivante, da Rugebregt alle tastiere, uno spessore sonoro complessivo notevole. La batteria spicca per la creazione continua di spunti ritmici mai uguali, posta la funzione strenuamente strutturale, per lo scheletro ritmico scelto, di base. L’ altro è porto di approdo, e/o trampolino di lancio per le acrobazie creative di Anika. Naturalmente insieme a tom e piatti.


Inesauribile, vitale, determinata, volitiva, brillante, Anika Nilles procede senza sosta, un brano dopo l’altro.



I suoi musicisti sono quasi eroici, garantendo, senza sosta, un clima sonoro e uno spessore compatti. Santino Scavelli volutamente utilizza più metalli che pelli, alla evidente ricerca di un suono complessivo ben determinato e ben integrato con quello della batteria. Simon Grey e Patrick Rugebregt sono un tutt’uno, eppure allo stesso tempo hanno un linguaggio personalissimo. Il loro apporto è fondamentale, così come quello della chitarra di Joachim Schneiss alla chitarra, per delineare ed enfatizzare un sound contemporaneo e originale. Jonathan Ihlenfeld Cuñado regge i fili, vigorosamente e creativamente, di tutta la compagine.



Cambi improvvisi di tempo, volumi imponenti, un linguaggio personale con un retroterra rock, funky, jazz.
Il pubblico aderisce agli incitamenti dei musicisti. Anika Nilles è trascinante, estroversa, generosa, torrenziale.




Dopo due, tre bis, il concerto termina, e ancora per un po’ il suono imponente della musica di Anika Nilles & the Nives non abbandona il teatro.



Qui alcune foto scattate al sound check!



