Gonzalo Rubalcaba e Aymèe Nuviola “Viento y Tiempo”

A Vicenza Jazz con Cuba (e il Jazz) si festeggia il rientro alla vita

Vicenza Jazz 2021

Parco Querini, 5 luglio 2021, ore 20:30

Gonzalo Rubalcaba e Aimée NuviolaViento y Tiempo

Gonzalo Rubalcaba, pianoforte e tastiera Rholand

Aimée Nuviola, voce

Cristobal “El Profe” Verdecia, basso

Hilario Bell, batteria

Neiger “Majito” Aguilera, percussioni

Yunio Arronte, sax

Lourdes Nuviola, vocalist

Alfred Lugo, vocalist

Se a marzo mi avessero detto che a luglio avrei cantato, mi sarei commossa e avrei ballato a un concerto di eccellente musica cubana, e Jazz, non ci avrei mai creduto. Era il tipo di concerto che mi immaginavo come catarsi, una specie di fantasia irrealizzabile.
E invece, a Vicenza Jazz, nei giorni che mi sono ritagliata per la musica, ho assistito a Viento y Tiempo.

Ho un debole da sempre per la Musica Cubana. Amo il pianoforte di Gonzalo Rubalcaba Jazzista (il suo The Blessing è stato uno dei primi dischi in Trio a stregarmi). Amo le voci femminili che interpretano la musica Cubana. E questo concerto entusiasmante è stato prima di tutto un regalo e un ritorno alla vita, e alla luce, “Una luce al termine della notte“, come il motto di questo Vicenza Jazz 2021.

L’incantevole, colorata, sorridente Aimée Nuvola sale sul palco con tutto il suo carisma e legge in italiano parole piene di affetto e ammirazione a Raffaella Carrà, scomparsa poche ore prima nel pomeriggio e amatissima a Cuba e in tutto il Sudamerica: il concerto è dedicato a lei.

Un attimo di concentrazione prima di accingersi a suonare e la musica comincia.

Parte una rumba di quelle travolgenti ma… forte e ricca degli accordi, degli accenti, delle armonizzazioni del Jazzista Rubalcaba, che durante l’intero concerto si mostra nella sua completezza di artista che ama visceralmente le sue origini e che al contempo vive una continua, fervida, feconda creatività come artista contemporaneo.

Aiméè Nuivola canta un’intro molto jazzistica, accompagnata solo dal pianoforte, su Chan Chan. Via via tutta la ricca compagine di musicisti sul palco si unisce alla musica e ci si ritrova a Cuba. Aimée comincia da subito a coinvolgere il pubblico in riff da eseguire insieme alla band, esortando a battere le mani: nessuno si sottrae. Ce ne era bisogno, dopo un anno di silenzio, niente remore, tutti partecipano, tutti si alzano in piedi: sono appena dieci minuti che il concerto è cominciato, c’è ancora la luce del giorno.

Gonzalo prima di presentare il brano successivo saluta il pubblico dando la sua lettura di un anno triste di pandemia, come frutto dell’alternarsi ineluttabile di fasi felici e infelici nella vita, e dell’emozione di poter ricominciare a suonare. Parole emozionanti che scaldano ancora di più l’atmosfera.

Con Bemba Colora e Viento y Tiempo (che dà nome all’album) Gonzalo e Aimée, conosciutisi da adolescenti durante gli studi al Conservatorio di musica, proseguono lo spettacolo – concerto senza risparmiarsi. Gli assoli di Rubalcaba sono finestre sul suo Jazz, raffinato, autentico, energico. E nei brani filin, struggenti, romantici, jazzcubani, il pianoforte diventa lirico, crea una tensione emozionante con ritardando e contrasti tra cascate di note e silenzi espressivi bellissimi. La voce Di Aimée Nuviola è piena, sempre, anche nei pianissimo, e gode di un registro basso poderoso ma sempre poetico.

Inutile dire che i musicisti sul palco sono strepitosi, preparatissimi, perfetti, così come i vocalist (Lourdes Nuviola e Aimée, duettano con un feeling che solo due sorelle possono avere).

Il primo bis, chiesto a gran voce, è Lagrimas Negras, un mio brano del cuore. E poiché è un mio brano del cuore non riesco a scrivere altro che mi sono commossa, l’ ho cantato assieme ad Aimée mentre ascoltavo le note di Gonzalo che mi emozionavano profondamente e quindi avviso i lettori che queste ultime quattro righe, poiché solo emozionali, potrebbero discreditare la mia piccola aura di competenza, ma non importa: io c’ero e mi viene solo da scrivere che Lagrimas Negras era bellissima e mi sono commossa.

Dopo altri bis in cui ho ballato (e non ho più preso appunti nel mio taccuino) il concerto è finito e moltissimi del pubblico erano più felici di quando erano arrivati: non ne ho la certezza matematica, ma sento che è così.

Io e Daniela Crevena di sicuro: lo potete vedere anche dalle foto, del resto.

E per finire le foto del Backstage, cui per una volta abbiamo avuto accesso, perché già da prima di un concerto si entra nel clima, assistendo ai preparativi. Con un artista ulteriore che ci pregiamo di aver incontrato: Tony Martinez, make up artist: noi Daniels sogniamo che un giorno ci possa rendere un po’ cubane e brillanti, come la meravigliosa Aymèe.