41° Open Papyrus Jazz Festival Ivrea – Laura Conti e Maurizio Verna

Canti popolari del Piemonte e del Canavese

41° Open Papyrus Jazz Festival Laura Conti e Maurizio Verna – Canti popolari del Piemonte e del Canavese

Ivrea, 4 settembre 2021, Cortile Museo Garda, ore 21:30
Laura Conti: voce

Maurizio Verna: chitarra classica 10 corde, chitarra acustica

“Con la nostra musica intendiamo salvaguardare la nostra tradizione, che è parte importante della nostra cultura, e rendere omaggio a coloro che, prima di noi, hanno dedicato vita ed amore a quest’opera.”

Un intento raggiunto a giudicare dal bellissimo concerto di Ivrea, in cui i canti popolari Piemontesi e del Canavese vengono riproposti con arrangiamenti originali e la personalità di un duo dalla grande capacità espressiva. In che modo salvaguardare la tradizione? Di certo riproponendone i cardini.


I canti popolari nascono in un contesto che di sicuro è totalmente cambiato: si sa che esistono, abbiamo ampi repertori registrati da etnomusicologi che li hanno preservati. Ma riproporre significa anche utilizzare il nostro linguaggio, che nel frattempo è mutato, venuto in contatto con altri mondi sonori, si è colorato di nuove modalità di comunicazione. E ha anche un pubblico differente.
La particolarità del progetto di Laura Conti e Maurizio Verna è data dalla profonda comprensione e dal profondo legame con la propria cultura tradizionale, che sono alla base di una esecuzione energica, di certo rispettosa del passato, ma dall’impatto contemporaneo, che quel passato esalta, nell’ istante in cui viene tramandato a un pubblico molto più variegato e dal retroterra più ampio.
Non mi riferisco tanto ai brani in cui le melodie di antichi canti vengono arrangiati in stile Jazz o Bossa: la trasposizione in altri contesti sonori è certamente interessante ma meno suggestiva, paradossalmente persino più datata.

Parlo piuttosto dei brani che durante il concerto, qui all’ Open Papyrus Jazz Festival, hanno mantenuto il loro colore, il loro andamento armonico, i loro fraseggi originari, e per merito della chitarra a 10 corde anche il loro timbro complessivo: eppure tutt’altro che lontani, tutt’altro che in vetrina, tutt’ altro che testimonianze del passato fossilizzate da rispolverare o restaurare.

La voce potente di Laura Conti, convinta, fiera, mai sguaiata, ma anche la chitarra di Maurizio Verna, dalla trama armonica e ritmica ricchissime di spunti e tutt’ altro che limitata all’accompagnamento, testimoniano la appassionata volontà di svelare a chi ascolta un mondo culturale importante.

Hanno reso presente, attuale e soprattutto universale, e non solo piemontese o canavese, quel mondo patrimonio di tutti, con suoni, racconti, parole che in un concerto a un festival del Jazz del 2021 non sono sembrati mai fuori contesto.

Ancora un motivo in più per ritenere che la musica, quando pulsante, quando risultato dell’impellenza espressiva di un artista, non ammette barriere e nemmeno campanilismi: identità, certamente, appartenenza, ma l’ identità e l’appartenenza non sono forse caratteristiche comuni per gli uomini di qualsiasi latitudine?

Open Papyrus Jazz Festival continua a presentare una grande varietà di musica, pur avendo sempre sotteso un tema ben preciso. Va dato atto di questa coerenza e larghezza di vedute al direttore artistico Massimo Barbiero.

Parole Daniela Floris
Foto Carlo Mogavero