Mirtifante goes to la Tesoriera to attend the Night Dreamers’ show
Parte 1
Articolo e foto di Eugenio Mirti
Innanzitutto buongiorno, care lettrici e cari lettori delle JazzDaniels; mi chiamo Eugenio e, come voi, sono rimasto rapito dal fascino di Daniela e Daniela. Dopo anni di tentativi di collaborare, andati a brutto fine a causa della mia inenarrabile pigrizia, ecco finalmente un primo reportage.
Sono chitarrista, baccelliere, papà di due ragazze, sinologo, e amante della musica. Spero di raccontarvi quello che succede a Torino (che vi ricordo, è stata la prima capitale d’Italia, e insuperata quanto ad aplomb sabaudo) in modo simpatico e allegro.
La collaborazione nasce perché Daniela (romana) in un momento di follia mi disse di voler rinunciare a scrivere, e al blog; con il classico aplomb sabaudo risposi “ma sei impazzita?” e insomma. per far capire a Daniela (sia quella romana sia quella bergamasca) la mia stima proverbiale per il loro lavoro, eccomi qui. Sono adorabili,e il mio modo per rendere esplicita l’ammirazione è lavorare per loro! Che mi pare bellissimo.
Capita insomma che finisce il lockdown, e ripartono i concerti di jazz; amo la musica in tutte le sue forme ma odio il rituale del concerto live estivo, con la gente che chiacchiera ad alta voce, bambini che giocano a pallone, teen ager che spandono feromoni come se non ci fosse un domani, coppie che si lasciano, ex-coppie che si riprendono, e così via.
Ma qui parliamo dei Night Dreamers; in un regno musicale – come quello italiano – fatto talvolta di valvassarri e valvassori, capita (non sempre, ma capita) a volte che si riesca a lavorare solo se si hanno grandi appoggi; ecco, i Night Dreamers mi piacciono perché sono finiti per diventare la resident band di RAI 5 (“ Nessun Dorma ”) “solo” grazie al talento e alla capacità.
Quindi si parte in discesa.
Location “ La Tesoriera ”, una villa settecentesca di Torino posta a due isolati da casa mia; ottimale, posso andare a piedi e bere un paio di birre senza dover guidare; inoltre il programma del Festival della Tesoriera è bellissimo, adatto anche alle famiglie, un raro esempio di soldo pubblico speso bene (e infatti il parco è sempre pieno).
Il mio motto è da sempre creare assembramenti improbabili in luoghi improbabili: solo così la bellezza si spanderà; ho quindi invitato a vedere questo concerto , che direi hard-bop/contemporary jazz, il mio caro amico Carlo (band preferita i Guns ‘n’ Roses), il mio ex allievo Gianni (band preferita i Guns ‘n’ Roses) e suo fratello Roberto ( band preferita i led Zeppelin, e un po’ i Guns ‘n’ Roses).
Arrivo un po’ in anticipo sull’orario dell’appuntamento (sono sabaudo anche io) e noto con interesse il problema del porcaro contemporaneo; a Torino il porcaro è il termine che indica i camioncini street food che vendono di solito panini alle salamelle, birre, alcolici vari, cicchetti, di solito piazzati durante la notte in alcune località scelte ad hoc (stadio, luoghi di concerti, etc.) per incrociare il massimo flusso di persone. Il problema del porcaro contemporaneo è che essendo saltati tutti i live del mondo, il chioschetto non sa più dove andare a piazzarsi.
Nasce così l’allegro paradosso di trovare di fronte a un parco e una villa di bellezza che fanno piangere un furgone variopinto e accoglieNte che ha (unica nota stonata) un gruppo elettrogeno che ricorda molto da vicino il rumore di decollo del Concorde.
Poiché però il gentile padrone ci ha fornito il memorabile “Amaro delle Alpi” a fine serata, mentre gli altri bar erano tutti chiusi, mi sento anche di non infierire e di ringraziarlo invece di cuore; a caval donato non si guarda in bocca, viva il concorde e viva l’amaro a fine serata.
Continua…